Dedicato al tema intimo, dell’inconscio e della sua espressione il Workshop teatrale con Gianluca Rigetti e Federica Zambelli, "Dietro la maschera", un laboratorio sperimentale atto alla costruzione della maschera, intesa come "l’esagerato risalto di uno o più tratti dell’individuo a livello fisico o metaforico". La maschera, dunque, è "il dio anche se nessuno la indossa. In essa si avverte la presenza di una forza straordinaria. La maschera è, infatti, una modalità di manifestazione del sé universale."
Dedicato al teatro più impegnato il progetto della compagnia i Mammalucchi "Grido silenzioso". Un lungo e intenso monologo, in cui, Federica Zambelli , la protagonista, dai racconti di un disastro ambientale (quello di Cernobyl) sviscera il percorso di sfruttamento e di sofferenza proprio di quelle che comunemente vengono definite "badanti". Interessante leggere, come il progetto teatrale, sia stato ispirato da "Caffè Babele" uno spazio di incontro e di informazione legale per cittadini migranti (in particolar modo donne dell’Est Europa), presente presso il Laboratorio Aq16, da cui è stata tratta la mostra fotografica che accompagna lo spettacolo.