martedì 30 gennaio 2007

Fratelli Broche

Samuel Pitzalis e Mauro Murgano
presentano
“I Broche con un feto da eliminare”
performance estrapolata da uno spettacolo work in progress

Venerdì 16 febbraio 2007
ore 21.00
Lab.PAZ>Rimini

Mercoledì 31 gennaio 2007
ore 21.00
Lab.AQ16>Reggio Emilia

Il progetto che la Fratelli Broche factory propone è uno studio con le caratteristiche di performance, estrapolato da uno spettacolo che è un work-in-progress.
“I Broche con un feto da eliminare" è uno spettacolo che tecnicamente prende forza dalle discipline di danza, acrobatica, canto e mimo.
L’atmosfera viene dettata da sonorità, video, fermi-immagine e azioni iper-didascaliche. L’estetica che confeziona lo show è espressionista e iper-realista. Usa forma e stili kitsch. In un crescendo di narrazione dettata dai movimenti, l’immagine predomina in ogni istante della scena.
Lo spazio è effettivamente vuoto ma appare pieno. Lo spazio è vuoto per garantire la libertà di movimento che diventa anche oggetto. Anche se la narrazione galoppa nel tempo scenico, in realtà sembra il simbolismo ad avere la meglio. Lo stile appena descritto è la forma che i Broche assumono per portare in scena la loro idea di falsa innocenza. Vogliono smascherare l’indole buona dell’uomo dettata dalle consuetudini sociali e per fare questo usano la falsa innocenza del bambino, inteso come piccolo uomo. Per non equivocare il concetto diciamo che: il bambino ha un istinto proprio che è buono o cattivo dettato dalle circostanze. L’essere umano adulto tende invece ad avere un’indole costruita su costrizioni sociali buoniste. Ma noi siamo per considerare l’uomo Santo come essere colmo di malvagità e che incarna l’estrema bontà perché riesce a vincere la malvagità di cui è pregno e quindi ne diventa una vittima innocente e perdonabile per le sue azioni malvagie. Il bambino rimane quindi nella sua accezione di innocente un essere buono e cattivo ma tendenzialmente aggressivo. Da ciò ne deduciamo che se svincolato da un’istruzione e un condizionamento civile egli esprimerà in egual modo bontà e cattiveria senza ipocrisia, ma la sua tendenza all’aggressività lo porterà comunque a rimanere bambino-bestia. Da qui lo spettacolo trae spunto per analizzare i condizionamenti delle religioni sulla crescita delle vecchie e nuove generazioni. “D’altronde il battesimo non serve a rinsavire l’uomo-bestia? ”

More info>www.fratellibroche.net

lunedì 29 gennaio 2007

Fratelli Broche

La saga Broche parte dalla costituzione della famiglia. I capostipiti sono due fratelli: Mauro e Samuel. Cresciuti forzatamente divisi, quando Mauro ha 15 anni, forse a causa di un istinto adolescenziale, riesce ad incontrare suo fratello. Dopo l'incontro trascorreranno degli anni di odio-amore affinché la metabolizzazione del sentimento li porterà a fondare la nuova famiglia.
Anche se bisogna in questo caso ridefinirne il significato.
I Broche incarnano un nuovo concetto di famiglia, dove non sono i legami di sangue a definirne l'appartenenza, ma è l'esigenza comune di esprimere il proprio stile di vita a rappresentare l'unione domestica. Il cast della soap-pop-opera Broche è costituito dalle figure classiche dello stereotipo familiare e i personaggi sono ad uso-e-consumo dell'albero genealogico. La filosofia della Fratelli Broche Factory è quella di attaccare e distruggere da dentro gli stereotipi e le convenzioni sociali, non per un qualsivoglia motivo sovversivo ma semplicemente per sensibilizzare l'utenza.
More info: www.fratellibroche.net

sabato 27 gennaio 2007

Rimini di Arte in Arte un percorso culturale al “PAZ”

da Chiamami città del 24 gennaio '07
Un laboratorio sociale è un luogo di commistioni, di fantasia, talvolta di confusione tra i generi. Soprattutto è un luogo informale, dove incontrarsi e provare ad esplicare la pulsione artistica che contraddistingue soprattutto i giovani.


A Rimini al Laboratorio Paz (via Montevecchio 7) si alterneranno, appunto, generi e culture, per un progetto a livello regionale che unisce in unn unico percorso anche altre due realtà di Reggio Emilia e Bologna. S'intitola 'Vagando di arte in arte...' e intersecherà teatro, musica e narrativa. Tra i nomi di spicco coinvolti da questo progetto ci sono sicuramente i Motus, storica compagnia teatrale riminese che darà vita a performance estremamente varie.

E poi ancora i Mammalucchi, Marco Mancassola, e Lemeleagre, i Fratelli Brochee e Massimo Zamboni, quest'ultimo fondatore deiCccp. Ma l'appuntamento più vicino - in ordine cronologico e non solo - è quello con Michele Marziani, giornalista (è anche la ghiotta “penna" di Chiamami Città) e scrittore. Che domenica 28 gennaio presenterà il suo libro Il Gambero Nero, scritto assieme al fotografo Davide Dutto. Un volume fotografico, pubblicato daDeriveapprodi, che ha già riscosso un notevole successo, tanto da vincere il premio Il Libro da Gustare 2006.

Il Gambero Nero è il riassunto di un anno diripetute visite al carcere di Fossano, dove Marziani e Dutto hanno condivisoanima e ricette con gli “ospiti", per capire e condividere la cucina multietnica (ci risiamo con le commistioni...) che si prepara la popolazione reclusa nelle carceri italiane. In quest'occasione al Paz ci sarà anche la possibilità di degustare qualcuna delle ricette contenute nel libro, accompagnate da una selezione musicale.
di Simona Bisacchi

Precari o indipendenti così i creativi vagano lungo la via Emilia

da La Repubblica del 17 gennaio '07
PARTE oggi il nuovo progetto «Vagando di arte in arte» promosso da tre realtà indipendenti dell'Emilia Romagna, da tempo fucina delle creatività più innovative : il TPO di Bologna, il laboratorio PAZ di Rimini e lo spazio AQ16 di Reggio Emilia. A sostenere l'originale rassegna c'è l’ assessorato alla cultura della Regione .

In questo mini circuito transiteranno da oggi al 7 marzo performance teatrali, musicali e di scrittura, fotografia, architettura e video, in una sorta di caleidoscopio in cui i linguaggi Si incontrano e si contaminano per dare vita ad espressioni "anti-convenzionali" che vivono della precarietà di cui è intessuta la società in cui gli artisti si muovono oggi .

Esperienze diverse che partono però tutte, in un certo senso, dall'autogestione che da sempre caratterizzano questi tipi di luoghi . Esperienze con maturità differenti tanto che in cartellone sono presenti realtà consolidate come la compagnia Motus, che proprio dieci anni fa arrivava per la prima volta a Bologna al TPO (quando era ancora in via Irnerio), ma anche giovani artisti come i Fratelli Broche, di casa nella nuova sede del Teatro Polivalente Occupato (in scenai131 / 1a Reggio e il 16/2 a Lab .Paz) .

Il programma parte oggi alle 21 al Lab . AQ16 di Reggio (via F.11i Manfredi 14) con Marco Mancassola, scrittore che presenterà la sua ultima pubblicazione «Last love parade», accompagnata dalla selezione musicale di SuperWow dj, nome d'arte dei musicisti Sergio Bertin e Giacomo Garavelloni .

Presentazione che replicherà domani, alla stessa ora, a Bologna e il 19 a Rimini . Appuntamento poi con un altro scrittore, Michele Marziani , protagonista con il suo «Il gambero nero . Ricette dal carcere» , con selezione musicale e degustazione delle ricette : domenica 21 sarà al TPO; il27 a Rimini e il 4 a Reggio .

I Motus invece si presenteranno con alcune attività collaterali che fanno da corollario ai loro live : a Bologna torneranno il 27 e il 28 con l'installazione «Room» e con il video «A Piace», a Reggio (i120/ I ) proporranno la performance musico-teatrale nata all'interno della loro factory «Naufragio scomposto» con Dany Greggio e Roberto Alessi, a Rimini (il 17 / 2) proietteranno ancora video .

In programma, poi, una live performance d i Massimo Zamboni, trai fondatori dei Cccp ; con Marina Parente (1'1/2 al TPO e poi nelle altre sedi) ; concerti dei Lemeleagre (il 23/2 a Bologna); lo spettacolo teatrale de I Mammalucchi, «Grido silenzioso» di e con Federica Zambelli (il 7/3 al TPO), protagonista di un workshop dal 9 marzo a Rimini .


di PAOLA NALDI

domenica 21 gennaio 2007

L’arte autogestita che si merita i finanziamenti

da Il Domani di Bologna del 13 gennaio'07
Molto contemporanea, molto autogestita. È la rassegna Vagando di arte in arte nata all’interno di tre spazi sociali, il Tpo di Bologna e i laboratori Aq16 di Reggio Emilia e Paz di Rimini, e che andrà in scena in questi tre luoghi da mercoledì 17 al 7 marzo.

Ideata da gruppi informali di giovani in spazi o tuttora occupati o con convenzioni in via di definizione con le rispettive amministrazioni locali (come è il caso del Tpo), il cartellone di appuntamenti, 18 in tutto, vuole dare spazio alla cultura cosiddetta “altra”, sperimentale, e che con il suo linguaggio borderline è in grado di intrecciare teatro, musica e scrittura. Ma anche installazioni, fotografia, architettura e video. L’obiettivo è quello di accendere i riflettori
su artisti emergenti e anche di offrire una proposta anticonvenzionale, più vicina alle nuove generazioni.

Non a caso la parola d’ordine che si vogliono dare gli organizzatori è precarietà, quella che attraversa il lavoro, ma anche l’amore, l’elettronica, il carcere e la guerra. Naturalmente per far circuitare negli spazi di tre province diverse i propri lavori e per creare una rete regionale che continui ad agire anche in futuro, erano necessari dei nomi di punta. Primi fra tutti, i Motus che oltretutto - come sottolinea il fondatore Enrico Casagrande - con questa rassegna festeggiano
i dieci anni dalla loro prima volta al Tpo, quando ancora il teatro polivalente occupato aveva casa
in via Irnerio, proprio nell’area che oggi è dell’Accademiadelle Belle Arti. I Motus non si daranno al teatro, come stanno facendo in questi giorni a Teatri di Vita, ma daranno prova di una loro attività artistica parallela fatta di istallazioni e video. Come tutti gli artisti in rassegna, i Motus
presenteranno tre lavori differenti: sabato 27 e domenica 28 (dalle 15 alle 24) saranno al Tpo con Room, un’installazione di Casagrande e Daniela Nicolò: una stanza d’albergo fatta di schermi, registrazioni video e riprese come tappa finale di un progetto presentato per la prima volta nel 2004.

Un altro nome di grande richiamo è quello di Massimo Zamboni, compositore e scrittore tra i fondatori dei Cccp e poi dei Csi, che giovedì 1 febbraio alle 21 presenterà una performance
live con il soprano Marina Parente durante la quale ci saranno anche brevi incursioni dell’autore sulla sua ultima pubblicazione, Il mio primo dopo guerra.

E poi i nomi di due scrittori: il veneto Marco Mancassola con il suo terzo libro edito da Mondadori, Last love parade - Storia della cultura dance, della musica elettronica e dei miei anni (giovedì 18 gennaio alle 21, primo appuntamento bolognese) su una selezione di brani scelti dai due musicisti elettronici Sergio Bertin e Giacomo Garavelloni, in arte Superwow! e il giornalista Michele Marziani che racconta il libro fotografico (gli scatti sono di Davide Dutto) e il ricettario Il gambero nero. Ricette dal carcere (DeriveApprodi, al Tpo domenica 21 gennaio alle 21).

Gli emergenti sono invece i tre gruppi “residenti” dei tre luoghi che promuovono Vagando di arte in arte, i Fratelli Broche, formatisi al Tpo ma che si esibiranno solo a Rimini (il 16 febbraio alle 21) e a Reggio Emilia (il 31 gennaio alle 21); LeMeleAgre di Rimini (hanno vinto diversi premi al Mei, il meeting delle etichette indipendenti) che saranno in concerto al Tpo il 23 febbraio alle 21
e i Mammalucchi di Reggio Emilia che il 7 marzo, a chiusura della rassegna, presenteranno lo spettacolo teatrale Grido silenzioso, liberamente tratto dal libro di Svetlana Aleksievic e dai racconti delle donne di Caffé Babele, Preghiera per Chernobyl.

di Alessandra Testa

“Vagando di arte in arte” parte con “Last Love Parade”

da La Voce di Romagna del 19 gennaio '07

RIMINI – Inizia con un reading e con la presentazione di un libro il festival regionale “Vagando di arte in arte”, che a Rimini fa tappa nel Laboratorio P.A.z. Questa sera alle 21 Marco Mancassola presenta “Last Love Parade. Storia della cultura dance, della musica elettronica e dei miei anni” (edizione tascabile Oscar Mondatori, giugno 2006-pp 234, euro 8,40).

La storia di questo libro, il terzo di Mancassola, si snoda dagli anni Settanta ai giorni attuali, dalla disco music alla post-techno, passando in particolare per il decennio denso e sospeso degli anni 90: gli anni che l’autore individua come centrali nella propria formazione, oltre che in quella ‘ideologia del party’ che racchiude, in sé, le contraddizioni dell’ epoca.


Tra edonismo e cinismo, tra un crescente senso di claustrofobia e un’ ormai impossibile aspirazione all’ altrove, tra le tensioni opposte e complementari dell’ underground e del pop: ciò che questo libro racconta, attraverso la lente della cultura musicale elettronica, è l’intero clima degli anni recenti.

1° Round con Marco Mancassola - Fotogallery dei reading e intervista all’autore

I primo artisti, Marco Mancassola e SuperWow, coinvolti all’interno del Festival regionale di teatro>musica>scrittura> "Vagando di artE in aRte", hanno completato le loro performance nei tre spazi sociali: Lab Paz - Rimini, Tpo - Bologna, Lab Aq16 - Reggio Emilia.

Il reading, con colonna sonora, del libro "Last Love Parade" ha posto la centralità del corpo nello spazio/tempo performativo, e la centralità del suono e della musica elettronica come mezzo catartico di fuoriuscita dal-mondo-come-carcere.
"...Il mistero del ballo è il mistero del corpo, qualcosa di insolubile e per questo senza fine, qualcosa che non sarà mai del tutto disciplinato, un grumo anarchico di sensazioni tra se stessi e il mondo...".

Contributi:


Il Festival proseguirà fino al 10 marzo con Motus, Massimo Zamboni, Lemeleagre, Michele Marziani, Fratelli broche e la compagnia teatrale I Mammalucchi.

martedì 16 gennaio 2007

Spot Audio - Vagando di artE in aRte



Ascolta lo Spot Audio





...Tutto nasce dalla nostra voglia di proporre una programmazione di eventi culturali e un percorso formativo - laboratoriale di artisti emergenti e già affermati che vivono nella nostra regione ma che già si collocano in uno spazio europeo, sia per attività svolte che per tematiche affrontate. La questione che vogliamo evidenziare é la necessità di parlare ancora di voglia di rivoluzione e desiderio, di gioia e liberazione, attraverso un processo creativo che nasce dalla percezione alterata e allo stesso tempo lucida dell’esistente, con un approccio diverso alla vita e un linguaggio deturnante e polisemico...

sabato 13 gennaio 2007

Conferenza stampa di presentazione del Festival Regionale



Vagando di artE in aRte >Teatro>Musica>Scrittura



E’ stato presentato ieri, venerdì 12 gennaio, presso il Tpo di Bologna, il Festival Regionale di teatro>musica>scrittura, che vedrà come protagonisti, artisti affermati nel panorama euopeo come Motus e Massimo Zamboni, scrittori conosciuti al pubblico, Mancassola e Marziani e, non ultimi, artisti emergenti che hanno fatto, come luoghi di produzione e ricerca, proprio i tre spazi sociali di Rimini (Le meleagre), Reggio Emilia (Compagnia i Mammalucchi) e Bologna (Fratelli Broche), dove si articolerà il festival.

La conferenza stampa è stato un ottimo mezzo per mettere in luce alcuni aspetti fondanti del Progetto "Vagando di artE in aRte", da quello dell’organizzazione, della progettazione, passando per la valorizzazione di due concetti fondanti quello dello spazio/tempo performativo, e quello della Rete.


Interventi di presentazione del Progetto:

  • Marilena Lodi (Responsabile del progetto) (audio)
  • Manila Ricci (Responsabile organizzativo) (audio)
  • Federica Zambelli (Responsabile artistico) (audio)

Gli interventi degli artisti:
  • Enrico Casagrande (regista dei MOTUS) (audio)
  • Mauro (Fratelli Broche) (audio)

mercoledì 10 gennaio 2007

Dietro la Maschera - Workshop teatrale

Da Venerdì 9 a domenica 11 marzo 2007
ore 17.00
LAb.Paz>Rimini
Workshop Teatrale con Federica Zambelli e Gianluca Righetti

Il workshop proposto dai Mammalucchi prevede un lavoro di 3 giornate indirizzato a principianti e non che intendano avvicinarsi all'uso della maschera. Ogni partecipante costruirà la propria maschera in cartapesta. Il workshop prevede la scoperta del personaggio che sta "dietro alla maschera". Per questo una parte importante del laboratorio sarà dedicata all' apprendimento di tecniche corporee e all'improvvisazione. Il workshop prevede un evento finale in cui i partecipanti metteranno in scena il personaggio trovato durante il laboratorio. (La nascita della propria maschera).

(max 15 partecipanti - per iscrizioni: 0541 751653 oppure lab.paz@gmail.com)

I Mammalucchi

I Mammalucchi
I Mammalucchi nascono nel 2002 dall'unione di diverse esperienze teatrali e tecniche come compagnia del Laboratorio AQ16 di Reggio Emilia. La compagnia teatrale ha preso vita dall'esigenza concreta di comunicare con una modalità artistica, creando percorsi di espressione collettiva. Il teatro all'interno del laboratorio AQ16 è nato spontaneamente per esprimere, comunicare e trasformare le parole e l'azione politica in “linguaggio poetico”. Per questo motivo abbiamo prodotto spettacoli che ci hanno permesso di utilizzare una forma comunicativa diversa. I Mammalucchi hanno portato i loro spettacoli nei centri sociali, nei teatri, nelle scuole e nelle piazze. Sono stati nelle comunità indigene zapatiste dove hanno messo in scena alcuni racconti e dove hanno realizzato laboratori teatrali con le scuole autonome.

Federica Zambelli
E’ nata a Sassuolo in provincia di Modena nel 1972. Ha iniziato come attrice nella Compagnia dei Teatri dell'Era, successivamente ha fondato al Compagnia I Mammalucchi a Reggio Emilia, producendo diversi spettacoli teatrali come attrice e regista. Tra gli altri “Il Pubblico” , “La lavatrice”, “La storia dei colori”, spettacolo per bambini, “ La signorina Papillion”, liberamente tratto dal testo di Stefano Benni. E’ mediatrice culturale e coordina il progetto Caffè Babele. Fa parte della redazione del progetto Melting Pot Europa per i diritti di cittadinanza.

I Mammalucchi presentano

"Grido silenzioso" - Spettacolo Teatrale
di e con Federica Zambelli

Mercoledì 7 marzo 2007
Ore:21.00
TPO>Bologna

Domenica 11 marzo 2007
Ore:21.00
Lab.Paz>Rimini

Lo spettacolo>Grido Silenzioso
Liberamente tratto dal libro "Preghiera per Cernobyl" di Svetlana Aleksievic e dai racconti delle donne di Caffè Babele.
Mostra fotografica delle donne di Caffè Babele realizzata da Nicoletta Acerbi.

E’ una voce di donna a legare due punti lontani nel tempo e nello spazio. Cernobyl, 1986 e Italia, 2006. Sono questi la partenza e l’arrivo del racconto di Ljusja, che ci parla da una stazione dei treni italiana, mentre parte per l’ennesimo tentativo di felicità. Così inizia lo spettacolo teatrale “Grido silenzioso”, proposto dalla compagnia I Mammalucchi di Reggio Emilia, scritto e interpretato da Federica Zambelli, che verrà presentato in anteprima all’interno della rassegna Vagando di Arte in Arte, negli spazi del TPO di Bologna e del Lab. Paz di Rimini. Il monologo prende spunto da una delle storie raccontate nel libro “Preghiera per Cernobyl”; scritto da Svetlana Aleksievic e dall’incontro con le donne di Caffè Babele.
Ljusia, dopo aver perso il marito nella tragedia di Cernobyl, lei stessa sopravvissuta alla bonifica e alla diaspora successiva, arriva in Italia. Il racconto dettagliato della tragedia vissuta dalla sua famiglia, lascia spazio poi alla realtà dell’immigrazione e del lavoro nero come badante che trova in Italia. “Badante, come la maggior parte delle nostre donne che sono qui, che nome strano, all’inizio non riuscivo nemmeno a pronunciarlo – seguiamo le parole della protagonista di questa storia - Ecco, questa è la guerra della mia generazione. Lo dico perché è davvero così. Il nostro popolo è dovuto partire di nuovo, lasciare tutto e combattere in questo nuovo paese per sopravvivere”. Il suo discorso porta a interrogarsi sul destino di popoli che si trovano in continuo esodo e alle prese con frontiere fisiche e mentali, che ogni giorno vengono aumentate.
“Ma è una guerra molto particolare – continua Ljusja - Perché questa volta ad andare al fronte non è toccato agli uomini, questa volta è toccato a noi, le donne. I nostri uomini, gli eroi, pronti a morire per la patria sono rimasti soli, senza donne e si consolano con la vodka che aiuta a curarsi non soltanto dalle radiazioni. E anche se io credo che la guerra non ha volto di donna, noi siamo qui a combattere, ma non sono un'eroina, di questo ne sono sicura”. E in questa guerra silenziosa ci porta la protagonista. Lotta quotidiana per una vita dignitosa, contro la spersonalizzazione dell’Occidente che indica tutte queste storie come “Immigrazione clandestina”, come se fosse un reato cercare con il proprio lavoro di permettere alla propria famiglia di sopravvivere. Da vittima del disastro tecnologico più clamoroso della storia dell’uomo, a donna dell’Est, che appartiene al popolo degli immigrati. “Sono ucraina adesso, ma qui non ho il documento di identità perché il mio visto turistico è scaduto. A volte ho paura di perdermi.”
Come Lujsja, molte sono le donne dell’Est europeo in Italia, ed é proprio dalle testimonianze raccolte tra di loro che la storia ha preso vita. Le migranti che Federica Zambelli ha incontrato nella stesura del copione di “Grido Silenzioso”, prendono parte all’iniziativa Caffè Babele, all’interno del Laboratorio Sociale AQ 16 di Reggio Emilia. Sono migranti , in particolar modo assistenti familiari ucraine e moldave che si ritrovano la domenica nel parcheggio dell’ex Foro Boario per ricevere e inviare beni e corrispondenza nei paesi d’origine. Questo momento di incontro e di socialità importante, veniva limitato da fattori come il freddo, la marginalità, la mancanza di uno spazio coperto e di servizi igienici che ne influenzano in maniera negativa le condizioni di vivibilità e la partecipazione. Caffè Babele è un progetto nato nel 2004, per rendere questo incontro possibile.
Ogni domenica è frequentato da centinaia di cittadine e cittadini migranti, a cui è messa a disposizione la cucina per riscaldare o preparare bevande calde e alimenti ed uno spazio per organizzare feste. Infatti dall’apertura sono state realizzate molte feste di compleanno/anniversario, durante le quali è stato messo a disposizione l’impianto audio per ascoltare musica e ballare. Queste iniziative sono state occasione per ritrovarsi e dialogare sia tra migranti che con i volontari di Caffè Babele e la cittadinanza della città.
Tutte queste esperienze si sono raccolte nella voce di Lujsja, che rappresenta il passato e il presente di popoli in fuga, sopravvissuti, in guerra e completamente spersonalizzati e abbandonati nella loro esperienza di migrante. Ed è sempre con le parole della protagonista che vogliamo chiudere “Quindi forse sto espiando un peccato che non so di aver commesso, o forse è il nostro popolo intero che deve espiare questo peccato. In che cosa saremo per sempre coinvolti? Però deve essere un peccato molto grande che abbiamo commesso, visto che non è bastato Chernobyl ma ho dovuto subire un'altra evacuazione forzata per poter sopravvivere”.

martedì 2 gennaio 2007

LeMeleAgre

Nel 1997 due gruppi romagnoli, i Priscilla Zoe e i Psychocandies, si fondono dando vita ai Lemeleagre, nome che nasce dal francese Melagre (Melagro in italiano), un personaggio della mitologia greca dalla storia complicata e tragica, a cui è stato aggiunto l'articolo 'le'.
La formazione originaria comprende Silvio Pasqualini (voce e chitarra), Alan Fantini (basso) e Barbara Suzzi (batteria), intorno ai quali fino al 2002 ruotano due differenti cantanti-chitarriste. Già nell'estate del 1998 Lemeleagre si mettono all'opera e registrano il loro primo CD promo, "In Un Soffio", che vale loro il premio come miglior gruppo emergente romagnolo al Meeting Delle Etichette Indipendenti (M.E.I.) di Faenza. La vittoria prevede la stampa di 500 copie a cura di Materiali Musicali e così la band decide di rimettersi immediatamente al lavoro per dar vita all'EP "La Grazia Dei Felini" (1999).

Nel 2000 la band partecipa ad alcune trasmissioni televisive e si esibisce in numerosi festival, tra cui il Feedback 2000 con Max Gazzè e Moltheni, e il Lioni Rock Festival, a cui partecipano anche i Bisca e i Pitura Freska. A ottobre i Lemeleagre tornano in studio di registrazione per dar vita al loro primo vero disco. "La Bicicletta" contiene dieci brani che si muovono tra il grunge, il punk e il rock, dando vita a un sound unico, un mix tra Motorpsycho, Smashing Pumpkins e Nirvana.

Nel 2001 partecipano ad Arezzo Wave e primeggiano nella categoria Gruppi Emergenti, si aggiudicano il premio Tendenze 2001 di Piacenza, vincono il concorso Alatri Dal Vivo, sono tra i finalisti del Premio Notturno Musicale di Urbino e si esibiscono al Festival Rourestock. Insomma, un anno niente male.

Nel gennaio del 2002, grazie ad Arezzo Wave, partono per il loro primo minitour in diverse regioni italiane e successivamente partecipano al Feedback 2002 come supporter di Moltheni e Verdena. Nel 2003 esce "La Foto Di Gregor", stampato a scopo promozionale in cinquecento copie, poi partecipano al Tora! Tora! e arrivano tra i finalisti del concorso Rock Targato Italia.
Ma la vera svolta per i Lemeleagre arriva nel 2004 con l'accordo siglato con la West Link Produzioni e Ammonia Records, la label di Shandon e Hormonauts. Un anno dopo arriva nei negozi il primo lavoro ufficiale della band prodotto da Alessandro Sportelli, già al lavoro con Prozac + e Vanilla Sky. L'album (omonimo) riscuote un notevole successo dimostrando che i Lemeleagre e il loro grunge sporcato di punk, power-pop e hardrock meritano davvero l'incetta di premi fatti negli anni precedenti. A novembre il gruppo apre il concerto riminese nientemeno che dei Kaiser Chiefs e subito dopo parte per un tour che lo tiene impegnato fino a marzo del 2007. In questi mesi sono al lavoro per il nuovo dico che vede la collaborazione e partecipazione di Roberto “Tax” Farano (Negazione, Fluxus, Quinto Braccio).

Discografia
-2005
"Lemeleagre"
WEST LINK PRODUZIONI / AMMONIA RECORDS / EDEL
-2003
"La Foto Di Gregor"
AUTOPRODOTTO
-2000
"La Bicicletta"
AUTOPRODOTTO

LeMeleAgre in concerto

LeMeleAgre:
Alan Fantini (basso e voce)

Barbara Suzzi (batteria e voce)

Silvio Pasqualini (voce e chitarra)

Venerdì 23 febbraio 2007
ore 21.00
Tpo>Bologna

Sabato 24 febbraio 2007
ore 21.00
Lab.AQ16>Reggio Emilia

Il progetto LeMeleAgre nasce nel 1998. La band, dopo esser stata eletta 'Miglior Gruppo Romagnolo' nell'ambito del 'M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti', nel 2001 sale sul palco di Arezzo Wave. Nello stesso anno si aggiudicano il premio Tendenze di Piacenza (giuria presieduta da Luca Frazzi di Rumore). Nel 2003 e nel 2004 suonano al 'Tora!Tora!' (partecipando quindi alla compilation edita dalla Mescal) e al 'Sonica Festival'. Sono state molte le occasioni in cui LeMeleAgre hanno suonato su altri palchi importanti. La formazione romagnola infatti ha condiviso palchi con Kaiser Chiefs, Max Gazzè, Moltheni, Bandabardò, Il Parto Delle Nuvole Pesanti, Pay, Africa Unite e molti altri - conquistando una consistente fetta di pubblico.
La parabola artistica di LeMeleAgre giunge alla svolta discografica nel 2004 quando firma un accordo con West Link Produzioni e Ammonia Records per la pubblicazione dell'omonimo disco ufficiale di debutto che ora è possibile trovare in tutti i negozi. La produzione artistica è di Alex Sportelli (già al lavoro con Prozac+, Negazione, Forty Winks e Vanilla Sky) e Alessandro Paolucci, mentre la distribuzione è in mano a Edel. LeMeleAgre hanno girato il video di "Alta Fedeltà" durante la data di apertura ai Kaisier Chiefs al Velvet di Rimini qualche mese fa, avvalendosi di tre telecamere per catturare lo spirito adrenalinico e puramente rock della band.

Michele Marziani

Giornalista e scrittore, attraversa trasversalmente i territori dalla scrittura e dei media. Impegnato negli anni Ottanta sul fronte del giornalismo sociale, dirige successivamente il proprio interesse verso la cultura enogastronomica intesa come militanza nella difesa e valorizzazione del territorio e nel sostegno delle forme alternative di mercato.

Direttore responsabile, curatore, collaboratore di riviste e magazine di settore, dal mondo del cibo e del vino, a quello dell'ambiente e delle acque, a quello delle tematiche sociali. Nel 2005 la casa editrice DeriveApprodi ha pubblicato il suo libro Il Gambero Nero - ricette dal carcere frutto di più di un anno di lavoro nel carcere di Fossano (Cuneo) insieme al fotografo Davide Dutto. Nel 2006 pubblica - sempre per DeriveApprodi - La trota ai tempi di Zorro, il suo primo romanzo. In rete racconta del proprio lavoro sul weblog Appunti di viaggio.
More Info>www.michelemarziani.org

Davide Dutto, fotografo. Vive in Piemonte. Dopo aver svolto il servizio militare come “secondino” ha deciso che questa carriera non faceva per lui. Si è quindi dedicato con maggior slancio e successo alla fotografia.
More Info>www.davidedutto.it

Michele Marziani
Presenta
“Il Gambero Nero. Ricette dal carcere”

Presentazione e selezione musicale, affiancate
da degustazione delle ricette contenute nel libro

Domenica 21 gennaio 2007
ore 21.00
TPO>Bologna

Domenica 27 gennaio 2007
ore 21.00
Lab.PAZ>Rimini

Domenica 4 febbraio 2007
ore 21.00
Lab.AQ16>Reggio Emilia


“Il gambero nero. Ricette dal carcere” di Michele Marziani e Davide Dutto
(pp. 144, euro 19,00, DeriveApprodi)


Un libro fotografico e un ricettario per raccontare la vita quotidiana dei detenuti di un carcere piemontese. In un universo di privazione, anche e soprattutto dei sensi, come quello carcerario, il cibo diventa un momento in cui affermare i propri gusti e il proprio saper fare. Nel quotidiano di un detenuto, la preparazione del cibo, la sua condivisione e la continua reinvenzione di ricette diventano un modo per ricordare gli affetti, trasmettere agli altri una conoscenza pratica, condividere una frazione di piacere.
In qualità di operatori sociali, Davide Dutto e Michele Marziani hanno trascorso più di un anno nel carcere di Fossano. Hanno varcato le porte delle singole celle e hanno ascoltato, osservato e aiutato i detenuti intenti alla preparazione del loro cibo.
Il risultato è un ricettario “galeotto” nel quale confluiscono piatti, sapori e metodi di preparazione provenienti da tutto il mondo. Perché internazionale è la composizione della popolazione oggi reclusa nelle carceri italiane.
Oltre cento immagini straordinarie che hanno per tema la cucina. Le accompagnano didascalie che raccontano abitudini, rivelano aneddoti e curiosità, ricordano storia e provenienza dei personaggi ritratti in questo libro.